Eccomi qui… Siamo a metà ottobre e vorrei cogliere l’occasione per raccontarti qualcosa di questo 2022. Come lo scorso anno mi fa piacere condividere con te il mio pensiero su questa stagione viticola che sta volgendo al termine. Ti premetto che questo racconto sarà un po’ lungo e quindi ti lascio anche un breve riassunto nelle prime righe qui sotto. -Marco
Ormai le vendemmie sono finite, ci apprestiamo ad organizzare le ultime due fiere dell’anno, le partecipazioni a qualche piccolo evento degustativo e pensiamo al prossimo imbottigliamento (annata 2020 del Massale). Il 2022 è stato un anno che ci ha dato qualche preoccupazione a causa di ritardi nelle forniture dei tappi e delle bottiglie, ma tante soddisfazioni a livello di vigneto. L’annata è stata caratterizzata da temperature piuttosto elevate e da pochissime precipitazioni ma i nostri vigneti in collina hanno risposto positivamente dandoci una buona quantità di uva e una qualità che ci soddisfa molto e che preannuncia grandi vini. Tra ottobre e novembre potrai trovarci, con i nostri vini, a numerosi “eventi” (per informazioni ti invitiamo a visitare la pagina degli eventi).
Le vendemmie sono finite da poco, i vini bianchi stanno riposando in barrique mentre il Massale sta macerando sulle bucce e noi abbiamo colto questi giorni di attesa prima della svinatura per fare un piccolo bilancio. Proviamo dunque a tirare le somme…
Era il 5 gennaio, una giornata grigia e piovosa d’inverno, il periodo impegnativo delle feste natalizie si stava concludendo e noi avevamo bisogno di prenderci qualche ora di pausa. Dovevamo programmare gli obiettivi e capire quali fossero i passi necessari per la crescita della nostra piccola realtà. Decidiamo quindi di trascorrere un pomeriggio alle terme, innanzitutto dovevamo rilassarci. Il connubio acqua calda della piscina e acqua fredda della pioggia ci ha rinvigoriti e aiutato nel recuperare un pochino le energie!!! Abbiamo fatto il punto della situazione, programmato a grandi linee il 2022 anche se ancora non sapevamo molte cose… ad esempio che quella sarebbe stata l’ultima pioggia per un bel po’ di tempo…

Arriva marzo, mese in cui di solito, la vite riparte ma anche quest’anno tutto sembrava ritardato e faceva ancora freddo. In vigna le operazioni di potatura erano terminate e stavamo finendo di piegare i tralci che avrebbero dato origine ai nuovi grappoli. Il tempo stringeva e a fine marzo Marco prese la decisione di rimanere a casa, mandando Malvina a Trento in occasione di Vinifera, prima fiera dalla stagione. Nel frattempo la prima difficoltà! Le bottiglie che avevamo sempre utilizzato non si trovavano e quindi siamo stati costretti a cambiarle, dopo qualche incertezza optiamo per una bottiglia molto simile nella forma, ma più leggera. Una scelta più rispettosa dell’ambiente, in quanto il minor peso influisce positivamente abbassando l’impronta carbonica durante il trasporto del vino (in sostanza si inquina un po’ meno).
Aprile è stato freddo ma non piovoso, anzi… tutto procedeva lento e incontravamo la seconda difficoltà: il ritardo nelle consegne dei tappi di sughero. Ormai le annate in commercio erano finite e le prossime fiere vicine e detto sinceramente eravamo abbastanza preoccupati. Era il 19 aprile quando finalmente riusciamo ad imbottigliare e qualche giorno dopo etichettiamo, giusto in tempo per la seconda fiera che questa volta ci ha portati in Umbria, a Città di Castello per la precisione. Ne abbiamo parlato qui.

A maggio è arrivata la svolta, le temperature sono salite vertiginosamente (+2.3 gradi rispetto alla media storica) e la pioggia continuava a non vedersi. Le viti si sono sviluppate rapidamente (troppo forse?), le foglie si sono fatte sempre più scure come adattamento ai raggi solari parecchio aggressivi. I trattamenti fitosanitari pochi, ma il lavoro di potatura del verde tantissimo.
Giugno è continuato con il caldo anomalo per il periodo (+ 3°C dalla media), sul momento non ce ne siamo resi conto ma il bel tempo e il caldo di questo periodo hanno aiutato la fioritura. A metà mese Malvina e mamma Mirella sono andate in trasferta ad Asti in occasione di #Sbarbatelle organizzata da AIS Asti e dedicata alle donne del vino. E’ la prima volta che presentiamo i nostri vini in Piemonte ed è stata un’esperienza bellissima.

Il caldo di luglio ci ha dato quasi il colpo di grazia (le temperature sfiorano i 38°) e abbiamo iniziato a chiederci quanto le viti resisteranno alla siccità. Nelle zone pianeggianti i primi segnali di stress idrico e termico erano visibili, ma i nostri vigneti reggevano. Le radici profonde riuscivano ad assorbire ancora acqua e nutrimenti essenziali e le poche piogge che hanno lambito le nostre colline sono state una manna dal cielo. Ormai le uve iniziavano a cambiare colore, gli acini diventavano molli e noi iniziavamo a fare le prime stime di produzione e di vendemmia.
Lentamente è arrivato agosto e come sempre le escursioni termiche fra giorno e notte sono state importanti. La mattina i vigneti erano coperti di rugiada e la maturazione continuava lenta con un buon accumulo zuccherino ma con acidità un pò scarsa. La sanità delle uve rimaneva ottima. Eravamo in fibrillazione, abbiamo campionato alcuni grappoli e fatto le analisi per capire il momento migliore per raccogliere, il perfetto equilibrio tra zuccheri, acidità e pH. Attorno a noi le vendemmie erano iniziate e si facevano via via più intese, ma noi abbiamo deciso di aspettare… il momento giusto doveva ancora arrivare!

Settembre… Il mese preferito di Marco, belle giornate, temperature che scendono e profumo di mosto nell’aria. E’ un mese impegnativo ma finalmente possiamo raccogliere il frutto di questi mesi di incessante lavoro. Il 5 settembre la nostra vendemmia può iniziare, le uve di Verduzzo friulano e Picolit vengono raccolte dalla nostra famiglia in piccole cassette rosse. Una, due, tre… venti… cinquanta… cento cassette. Siamo quasi increduli! Le nostre viti storiche hanno prodotto tantissimo con un’eccellente qualità. Mentre il futuro Ognicost fermenta noi ci accingiamo a vendemmiare le uve di Tocai Friulano, siamo al 15 di settembre. Nonostante le piogge leggermente abbondanti, degli scorsi giorni, gli acini sono intatti e con un bel colore tendente al dorato. Passano i giorni e dalle botti si sprigionano deliziosi e invitanti profumi. Le uve del nostro Refosco invece hanno ancora bisogno di tempo, i vinaccioli non sono del tutto maturi e le bucce ancora coriacee.
Finalmente ottobre, ha piovuto parecchio, 200 mm in una settimana e controlliamo giornalmente le uve di Refosco dal Peduncolo Rosso. Ok! Il momento è ora (citando Doro Gjat, cantautore friulano di cui vi lasciamo la traccia qui sotto)… 5 ottobre non si può più aspettare…
Nel frattempo Ognicost e Sorelle stanno finendo di fermentare nelle piccole botti di rovere francese dove rimaranno per un anno. Per il Massale invece il percorso è ancora lungo, macerazione, fermentazione, svinatura, affinamento in legno e di nuovo in acciaio, lo lasceremo riposare per due anni o poco più! Vi lasciamo qualche scorcio delle vendemmie










Prima di salutarti, ti ringrazio per essere arrivato fino alla fine e ti invito a visitare la pagina degli eventi, dove troverai le date in cui poterci incontrare. Voglio farti anche un piccolo spoiler… Rimani sintonizzato sui nostri canali social (Instagram e Facebook) e anche qui sul sito. Il 2023 sarà ricco di novità che non vediamo l’ora di raccontarti. A presto… Marco